Il futuro del pianeta visto dalle città: come abbiamo facilitato l’Assemblea Cittadina per il Clima di Bologna

Sociolab
6 min readJun 7, 2024

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Foto di Margherita Capelli, per gentile concessione di Fondazione Innovazione Urbana

Le città sono luoghi in cui si gioca il nostro futuro climatico, spiega il Climate crisis advisory group nel suo rapporto “Risk and Resilience, The role of cities in tackling the climate crisis”.

Le città rappresentano circa i tre quarti del consumo energetico globale e il 70% delle emissioni di gas serra, numeri che sono destinati ad aumentare con l’aumento progressivo delle superfici urbanizzate e della popolazione che vi risiede. Come tali, le città possono fare più di qualsiasi altro sistema progettato dall’uomo per modificare il corso della crisi climatica, una possibilità che diventa necessità se si considera che le città sono al contempo gli spazi umani più esposti al rischio e più vulnerabili agli impatti del cambiamento climatico. Gli spazi urbani, ci dicono numerosi esperti del tema, richiedono urgentemente investimenti e innovazioni sistemiche, da un lato per ridurre drasticamente le emissioni di gas serra che contribuiscono all’innalzamento delle temperature, dall’altro per promuovere trasformazioni e sviluppare azioni e politiche volte a rafforzare la resilienza climatica delle città, cioè la vivibilità di fronte a eventi meteorologici estremi, proteggendo le popolazioni e migliorando la qualità della loro vita.

Bologna è una delle 100 città europee selezionate nell’ambito della Missione 100 città neutrali climaticamente entro il 2030, rappresenta l’Italia insieme a Bergamo, Firenze, Milano, Padova, Parma, Prato, Roma e Torino. Essere una città climaticamente neutrale significa azzerare le emissioni di CO2, e altri gas ad effetto serra (GHG) per ottenere il pareggio nel bilancio tra le emissioni in atmosfera e la quantità di gas che il Pianeta riesce ad assorbire. Pareggio verso cui tendere con un mix di azioni che includono l’investimento in energie rinnovabili per ridurre la dipendenza da combustibili fossili di industria, servizi e trasporti, l’efficientamento degli edifici, la promozione della sobrietà energetica a livello di ecosistema urbano, etc. La prima Assemblea cittadina per il Clima di Bologna, convocata nel 2023 e dedicata al tema dei cambiamenti climatici, si è inserita pienamente in questa missione ed ha avuto il mandato di definire proposte e raccomandazioni per rendere Bologna una città solare, rinnovabile e sostenibile, accelerando la transizione energetica verso la neutralità climatica.

Foto di Margherita Capelli, per gentile concessione di Fondazione Innovazione Urbana

Da anni, come cooperativa e come impresa sociale, ci occupiamo delle trasformazioni urbane e territoriali e sappiamo quanto sia essenziale il ruolo della cittadinanza nel definire e accompagnare le politiche di conservazione, tutela e sviluppo del territorio. Da un lato, ognuna e ognuno di noi produce e consuma, si sposta e abita, e in generale deve poter contribuire con la sua voce e le sue azioni alle scelte politiche che hanno un impatto sulla propria vita. Dall’altro, responsabilizzare le persone, influenzare e incentivare cambiamenti comportamentali e sviluppare una nuova consapevolezza verso i rischi climatici ed il loro impatto, è un elemento chiave per rafforzare la resilienza climatica delle comunità. Anni di lavoro sul tema della partecipazione nella protezione civile ci hanno insegnato che non c’è resilienza possibile senza collaborazione e partecipazione.

“Pensare vuol dire coinvolgere non solo la cittadinanza residente, ma anche persone con domicilio temporaneo, persone pendolari e city-users, persone senza cittadinanza italiana e persone senza dimora. Chiunque attraversi il territorio della città e respiri la sua aria, fa parte di quelle persone che possono tutelarne la qualità — se prima gli si danno i giusti strumenti per farlo.”

Parole raccolte facilitando l’Assemblea cittadina per il Clima di Bologna

È per questo che quando Fondazione Innovazione Urbana, che ha curato i lavori dell’Assemblea, ci ha proposto di supportare nel design e nella facilitazione la fase deliberativa dell’Assemblea, non ci abbiamo pensato due volte e ci siamo lanciate con convinzione nell’avventura.

L’Assemblea cittadina è uno strumento democratico che mira a coinvolgere direttamente un campione di cittadini e cittadine, sorteggiati/e casualmente, per contribuire a proporre politiche comunali. Il metodo del sorteggio è pensato per ottenere un campione, noto anche come mini-pubblico, che rispecchia alcune delle caratteristiche socio-demografiche della cittadinanza.

L’Assemblea è deliberativa, cioè si basa su un metodo di dialogo tra i/le partecipanti, in cui si creano le condizioni di un confronto inclusivo e informato tra coloro che sono toccati da una decisione pubblica, affinché cerchino di comprendere le reciproche ragioni e, se possibile, di trovare un accordo sulle proposte da fare ai decisori. Nelle esperienze di democrazia deliberativa come l’Assemblea, “le preferenze delle persone non sono dati di cui dobbiamo prendere atto (allo scopo di contarle) ma giudizi che si formano e si trasformano nel corso del confronto.” ci ricorda Luigi Bobbio, grande politologo esperto di modelli di coinvolgimento dei cittadini nei processi decisionali. Per chi volesse approfondire il vasto dibattito sulla democrazia deliberativa, consigliamo questo suo breve articolo.

Il lavoro di pensare, disegnare e facilitare questo confronto è quindi una parte centrale dell’esperienza deliberativa, dove il percorso per arrivare al risultato conta almeno quanto le conclusioni che ne discendono. Il nostro accompagnamento si è inserito dopo una prima fase di informazione e formazione, che si è svolta tra fine maggio e metà giugno 2023, ed una fase di ascolto e confronto con i portatori di interesse e istituzioni che si è svolta tra fine giugno e inizio luglio 2023.

“Una città verde è una città in cui tutte le persone che la attraversano sanno come fare a mantenerla pulita e sostenibile, e conoscono progetti, strumenti e opportunità”

Parole raccolte facilitando l’Assemblea cittadina per il Clima di Bologna

Foto di Margherita Capelli, per gentile concessione di Fondazione Innovazione Urbana

Con Fondazione Innovazione Urbana ed il Comitato di Coordinamento dell’Assemblea, abbiamo disegnato un percorso di quattro incontri tra settembre e ottobre 2023 e un incontro di valutazione e decisione, che si è svolto l’8 Novembre 2023.

Il primo incontro della fase di deliberazione si è aperto chiedendo ai membri dell’Assemblea di proporre i temi sui quali volevano incentrare i lavori dell’Assemblea, utilizzando il metodo dell’Open Space Technology (OST) per permettere a ciascuna e ciascuno di proporre la sua idea in totale libertà e autonomia, inserendola all’interno di tre ambiti tematici: abitare la città, rinaturalizzare la città, vivere e spostarsi nello spazio pubblico. Nel corso degli incontri successivi, abbiamo accompagnato le persone partecipanti all’Assemblea a raggruppare i temi per affinità, scegliere le proposte su cui lavorare in gruppo, definire obiettivi, approfondire e precisare le raccomandazioni e produrre un documento definitivo da valutare ed approvare collettivamente.

Le proposte formulate dall’Assemblea e raccolte nel rapporto finale che descrive l’intero processo, sono state valutate dal Consiglio Comunale del Comune di Bologna, che ne ha votato la delibera di approvazione, avviando l’iter per l’ingresso di quelle approvate nella programmazione della città.

Non stupisce che nella sintesi delle 6 raccomandazioni chiave dell’Assemblea per ridurre le emissioni e preparare la città agli effetti del cambiamento climatico, emerga l’accento importante messo da cittadine e cittadini su sensibilizzazione, partecipazione e collaborazione tra tutti gli attori dell’ecosistema urbano. Dopo aver vissuto un intenso percorso che ha messo al centro informazione, sensibilizzazione, dialogo e confronto per la formulazione di raccomandazioni condivise, le persone che hanno partecipato all’Assemblea sembrano condividere la convinzione che questa sfida per il nostro futuro climatico, di cui le città sono uno dei terreni chiave, non possa che essere collettiva.

“Ci è stato detto, c’è un problema, ma voi dovete risolverlo insieme a noi: non siamo esterni a questo problema, siamo tutti coinvolti e riguarda tutte e tutti noi, i nostri figli, i nipoti, tutti”.

Da Meno spazio alle auto, strade più sicure: le proposte dell’Assemblea per il clima, di Anna Violato

Foto di Margherita Capelli, per gentile concessione di Fondazione Innovazione Urbana

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