Libri e auguri da Campi Bisenzio

Sociolab
11 min readDec 22, 2023

È tempo di staccare per qualche giorno, festeggiare il bello dell’anno che è stato e provare a lasciare andare il resto.

Quest’anno abbiamo deciso di farlo al Circolo ARCI Dino Manetti, a San Piero a Ponti, frazione di Campi Bisenzio, uno dei comuni più colpiti dall’alluvione. La nostra cena con prodotti del territorio, indimenticabile dj-set e tradizionale scambio di libri, è stata l’occasione per sostenere una realtà attiva nella gestione dell’emergenza post alluvione.

Eccoci a fine serata, fuori fuoco, con gli immancabili occhi chiusi e molto felici, insieme a Giorgia e David del Circolo ARCI Dino Manetti

Al netto dei costi vivi, il Circolo ARCI Dino Manetti userà il ricavato per una raccolta fondi volta ad acquistare nuovi mobili per le famiglie di Campi Bisenzio che hanno perso tutto nell’alluvione. La raccolta è promossa dalla Gastronomia Baroni e da Piananotizie e i ricavati sono distribuiti in collaborazione con l’Amministrazione del Comune di Campi Bisenzio. Se volete contribuire anche voi con una donazione, questo è l’Iban del Circolo ARCI Dino Manetti: IT04H0623021401000041147865
Banca: Crédit Agricole
Causale: donazione per alluvionati di Campi Bisenzio

Ed ora i tradionali auguri di fine anno con i libri del nostro 2023.

Buone letture!

*******

Uova di Tsuji Hitonari, con gli auguri di Lorenza Soldani

Il libro che porto quest’anno alla festa di natale è piaciuto anche a Stefano Mancuso che quando ho chiesto se avessero questo titolo al libraio, lui era in fila alla cassa e ha commentato “bel libro”.

Uova non è il libro più bello letto quest’anno ma ha delle caratteristiche che me lo fanno amare particolarmente. L’ho comprato a Ponte all’Ania in un posto che mi piace molto, un’edicola Tabacchi piena di libri accatastati il cui proprietario sognava di avere una libreria vera.

Parla di Giappone che è una meta ambita da tanti anni e le descrizioni degli ambienti di vita quotidiana del libro, il locale Yururi a Tokyo e le preparazioni culinarie hanno rafforzato questo desiderio ancora di più.

Racconta di persone e di rapporti umani in una cornice in cui è sempre presente il cibo, gli ingredienti, le preparazioni di alimenti… e questa è una cosa che sento particolarmente vicina da quando ho una moglie nutrizionista che però non approva un consumo così elevato di uova!

*******

Il passeggero di Cormac McCarthy, con gli auguri di Francesco Ranghiasci

Hai visto Oppenheimer di Christopher Nolan?

Se sì, magari a un certo punto hai pensato “chissà che vita facevano i figli e le figlie di queste persone che hanno passato tutta la vita a pensare alla fisica dell’atomo e a come renderla una risorsa per il futuro dell’umanità, tanto da arrivare a creare la bomba atomica?”.

Ecco, se questa domanda ti è balenata per la testa, allora questo libro fa al caso tuo perché parla della vita ai margini di questi figli tramite la storia di Bobby, che ha una sorella che si chiama Alicia, della quale è segretamente (ma neanche troppo) innamorato. Fa il sommozzatore e in un’immersione trova una cosa che non avrebbe dovuto trovare, e si trova in modo inesorabile a perdere il controllo della propria vita.

E come per il film di Nolan nel suo gemellaggio con Barbie, anche questo libro si presta ad un doppio spettacolo perché fa parte di una diade: pochi mesi dopo è uscito anche Stella Maris, che racconta quella storia dal punto di vista di Alicia (la sorella di Bobby) che è schizofrenica, e viene spesso visitata da una serie di personaggi che (forse!) sono solo nella sua testa, e fin dal prologo de Il passeggero si sa che è morta suicida (…ma di questo libro magari se ne parla nella recensione dell’anno prossimo).

Se invece non hai visto Oppenheimer (come me, del resto), non ti preoccupare: è un libro che vale comunque la pena leggere, come tutti quelli scritti da Cormac McCarthy.

*******

Il tempo e l’acqua, di Andri Snaer Mgnason, con gli auguri di Silvia Givone

Questo libro è uno di quei libri che ti cambiano la prospettiva sulle cose. Non è proprio un saggio, non è proprio un romanzo. È un libro che parla di cambiamento climatico con il linguaggio della letteratura e della poesia. È un libro che ha la capacità di illuminare sull’enormità delle trasformazioni a cui il mondo sta andando incontro e sull’imminenza delle tragedie che queste trasformazioni produrranno, ma è anche un libro capace di infondere speranza. È un libro urgente e necessario, da leggere e da far leggere.

*******

Marcovaldo di Italo Calvino, con gli auguri di Giulia Maraviglia

Un libro pubblicato per la prima volta 60 anni fa da uno scrittore nato 100 anni fa (auguri!) eppure leggendolo oggi non c’è una sola parola che suoni fuori tempo.

Marcovaldo ovvero Le stagioni in città è stato definito dal suo autore “una serie di favole moderne”. Da lettrice del 2023 mi permetto di dire che sono favole contemporanee. Con Marcovaldo ho sviluppato una profonda empatia forse perchè entrambi amiamo in modo incondizionato e irrazionale la città, le vogliamo bene come se fosse una persona a cui vorremmo che tutti dimostrassero l’affetto che merita.

Con quel tanto di follia di questo buffo personaggio dolceamaro che, grazie alla penna di Calvino, diventa una poesia che ci salva dalle piccole o grandi miserie della quotidianità, ti auguro un buon 2024.

*******

Una giuria di sole donne di Susan Glaspell, con gli auguri di Raffaella Toscano

Due uomini, lo sceriffo e il testimone, e due donne, le loro rispettive mogli, si recano nella casa dove c’è stato un omicidio. La moglie della vittima è la principale indagata. Un dramma da camera scritto nel 1917 che si sviluppa nello spazio ristretto di una cucina, in cui la differenza tra lo sguardo maschile e quello femminile è determinante nella scoperta del movente. Non sono un’amante dei gialli, ma questo brevissimo racconto, che si legge con grande rapidità in un pomeriggio di pioggia sul divano, mi ha conquistata: è denso, ricco di dettagli e di storie nascoste tra le righe. Attraverso i dialoghi dei quattro personaggi e la descrizione dello spazio in cui si muovono, l’autrice riesce a raccontare la storia della donna protagonista e quella di tante altre.

*******

In nome del popolo italiano. Storia di una malavita, di Claudio Foschini, con gli auguri di Enrico Russo

«Essere figlio di mamma (cioè poveraccio) mi ha marchiato per tutta la vita come se fin dalla nascita era già stabilito il mio destino da delinquente, mi rendevo conto che stavo diventando come volevano che io fossi senza riuscire a capire il perché dovevo pagare il mio stato la colpa di essere un morto di fame, ma questo non l’ho mai accettato».

In queste poche righe c’è dentro tutta la potenza delle memorie di Claudio Foschini, delinquente di borgata dal destino già segnato. Un’autobiografia scritta col cuore, senza filtri, senza giri di parole, senza nascondere il peggio di sé, ma che ciò nonostante non ti fa mai perdere la speranza che all’improvviso qualcosa possa cambiare e il suo protagonista trovare la pace che merita.

Questo è uno di quei libri che si leggono tutti d’un fiato, senza pause, nonostante gli errori grammaticali e di sintassi, nonostante una punteggiatura che sembra messa lì a caso, quando c’è. Anzi, proprio per questo, come in un romanzo di Saramago, una volta che accetti le regole del gioco e ti immergi nella sua prosa non ne esci più.

*******

Vicoli della Memoria di Conceição Evaristo, con gli auguri di Giulia Fioravanti

Un contesto narrativo tutt’altro che alieno a quello che osserviamo ogni giorno nelle nostre città.
Una favela in via di demolizione, un piano di dislocamento dei suoi abitanti, in cui biografie personali e collettive si intrecciano, raccontate dalla prospettiva e con lo sguardo di una bambina che allo stesso tempo vive e osserva quelle storie e quegli eventi.
Qualche anno dopo aver già lavorato alle prime stesure di Vicoli della Memoria, Conceição Evaristo ha introdotto il concetto di escrevivência, fusione dei termini escrever (scrivere) e vivências (esperienze), per descrivere l’approccio volto a dare voce, e forma, alle soggettività, alle percezioni, ai vissuti di una popolazione (quella nera) che era sempre stata oggetto e mai soggetto della narrazione.
Restituire voce, capire come entrare in contesti complessi, interagire con persone spesso definite “ai margini” sono state alcune delle sfide su cui più abbiamo iniziato ad interrogarci, riflettere e confrontarci.
Leggere e immancabilmente immergersi in Vicoli della Memoria, nelle storie delle persone che lo abitano, nel punto di vista di quella bambina che osserva, vive e racconta è un’esperienza che, al di là di poter diventare a nostra volta parte di quel mondo attraverso la lettura, tanto può darci e insegnarci del nostro lavoro.

*******

La trama alternativa di Giusi Palomba, con gli auguri di Chiara Missikoff

Il libro di Giusi Palomba comincia con un interrogativo: cosa succede quando a vivere una violenza è una persona a te vicina e l’abusante è il tuo migliore amico? Basato su una storia avvenuta nella sua comunità politica e sociale di Barcellona, l’autrice ci narra il percorso di elaborazione del trauma della violenza scelto dalla donna survivor: un percorso collettivo di riparazione del danno basato sulla giustizia trasformativa. Un invito a guardare alla violenza non come ad un fatto privato tra chi ne fa esperienza e chi la agisce, ma come una questione sociale e relazionale che impatta tutta la comunità in cui avviene, e che come tale andrebbe affrontata.
Dopo il 25 novembre cala l’attenzione sulla violenza di genere, ma vorrei — nel mio piccolo — continuare a mantenere viva l’attenzione nelle nostre reti relazionali e domandarsi cosa fare a prescindere da ricorrenze, dai drammatici fatti di cronaca e, soprattutto, partendo da noi.

*******

Fontamara, di Ignazio Silone, con gli auguri di Nicolò di Bernardo

PROPOSTA RANDOMICA DI CLUB DEL LIBRO ANTIFASCISTA A DUE
In capo a tutti c’è Dio, padrone del cielo. Questo ognuno lo sa. Poi viene il principe di Torlonia, il padrone della terra. Poi vengono le guardie del principe. Poi vengono i cani delle guardie del principe. Poi nulla. Poi, ancora nulla. Poi, ancora nulla. Poi vengono i cafoni. E si può dire ch’è finito.
Ciao cara persona,
ti regalo un libro che non ho ancora letto, ma che vorrei leggere mentre lo leggi tu.
Fontamara è ambientato in un piccolo paese immaginario dell’Abruzzo durante il periodo del regime fascista. È una storia fatta di disuguaglianze, povertà, lotta all’oppressore e resistenza contadina. Il libro è stato pubblicato in Svizzera in lingua tedesca nel 1933, in italiano soltanto nel 1945 (capirai già il perché).
Io davvero ancora non l’ho letto. Ma credo molto alla recensione di Albert Camus, che ritirando il Nobel nel 1957 disse: “A meritare il Nobel era Silone. Silone parla a tutta l’Europa. Se io mi sento legato a lui, è perché egli è nello stesso tempo incredibilmente radicato nella sua tradizione nazionale e anche provinciale.
Credo anche a un’altra recensione che è quella di Antonio, abitante di Aielli, 1395 abitanti. Quest’estate con una birra in mano ci ha portati nel punto più alto del paese davanti a un enorme muro dov’era stato trascritto l’intero romanzo. Ce ne ha letto un pezzetto. Poi ha detto: “Dice che siamo un borgo, ma andassero affanculo i borghi. Noi siamo un paese, qui ci viviamo e viviamo il presente”. Fontamara è un po’ il manifesto di Aielli, insieme alla Costituzione — che è stata scritta integralmente sulla parete di un parchetto per bambini.
L’anno scorso ho seguito i consigli di una Intelligenza Artificiale e abbiamo visto poi com’è andata a finire.
Quest’anno io mi fido soltanto di Alberto e di Antonio. Che ne dici? Lo leggiamo insieme?

*******

Una pinta con Shane Macgowan di Victoria Mary Clarke, con gli auguri di Maria Fabbri

Shane MacGowan è nato il giorno di Natale del 1957.
Questo libro è una chiacchierata, un racconto di vita, ma anche un po’ una
lunga bellissima intervista, che resta una delle cose che amo più fare nel
mio lavoro.
Divertente, commovente, ribelle, a volte respingente, a tratti arduo, come
il suo protagonista.
Shane MacGowan è stato il cantante dei The Pogues, che mio padre mi
fece scoprire ancora bambina. Quando li ascolto mi sento libera.
Shane MacGowan è morto il 30 novembre 2023.
Cram as much pleasure as you can into life, and rail against the pain that
you have to suffer as a result.

Manca già.
Felici feste sincere e sfrenate, come lui!

*******

La volontà di cambiare. Mascolinità e amore, di Bell Hooks, con gli auguri di Neusa Tsimba

Si può cambiare? Sì, se si ha la volontà di coltivare la propria integrità e la propria empatia consapevoli delle proprie emozioni. In un mondo e
in periodo storico in cui non ci possiamo più permettere di accettare e perpetrare ingiustizie, in un tempo in cui è necessario mettere in discussione dinamiche anacronistiche, questo libro rappresenta una luce. Un faro verso cui dirigersi nei percorsi di descostruzione che tutte e tutti siamo chiamati a fare. Spero che chiunque avrà la fortuna di leggere questo libro possa ampliare i propri orizzonti e farli ampliare anche
ad altre persone.

*******

Ohio, di Stephen Markley, con gli auguri di Cristian Pardossi

Ohio è il romanzo d’esordio di un quarantenne statunitense considerato tra i più promettenti scrittori della sua generazione; ed è proprio alle ragazze e ai ragazzi americani (e non solo) che avevano vent’anni nei primi anni Duemila che Stephen Markley restituisce voce attraverso questa storia.

Protagonistə sono quattro ex compagnə di scuola che si ritrovano nella loro piccola città dopo molti anni di assenza. Ciascunə si porta addosso quello che nel frattempo è diventatə altrove: il ritorno — filo rosso della storia — diventa così l’occasione per confrontarsi con quello che è “rimasto ad aspettarti”. Percorsi tortuosi, speranze tradite, illusioni politiche infrante, cadute e tentativi di risalita ma soprattutto un’innocenza perduta: le storie individuali di queste ragazze e ragazzi sono il ritratto di una generazione segnata dal crollo dei falsi miti, dal ritorno prepotente della guerra e dell’odio, dal trionfo di un capitalismo che riduce le vite in scarti.
A fare da sfondo una piccola e decadente città di provincia, simbolo di quello che rimane dello spopolamento post-industriale americano. Un mucchio di macerie popolato dai fantasmi di quello che fu il sogno americano e da abitanti — mostri e vittime al tempo stesso — animati da una crudeltà che si nutre di stereotipi, rabbia e violenza.

Ohio è un lamento che non lascia molto spazio alla speranza, ma che aiuta a prendere coscienza di ciò che è stato e di cosa ha prodotto. Perché se un giorno volessimo tornare a udire un “bubbolìo lontano”, di questi territori fratturati e delle vite rotte che li abitano dovremmo conoscere le storie.

*******

Credere allo spirito selvaggio, di Nastassja Martin, con gli auguri di Margherita Mugnai

Il 2023 è stato un anno di storie e diari per noi. Dalla visita al Piccolo Museo del Diario alla tante storie che abbiamo ascoltato e raccolto con il nostro lavoro.

E anche questo di Nastassja Martin è un diario. Il racconto del suo scontro con un orso nella foresta primaria della Kamčatka. Un combattimento che « fa implodere le frontiere tra i mondi », cambia per sempre il corpo della giovane antropologa e la marchia ben più in profondità delle ferite, con una folgorazione sul vivente, il selvaggio e il nostro posto in tutto ciò che è. Diario poetico, ecologista, politico, che si legge alla ricerca dell’orso dentro di noi.

*****

Se la morte ti ha tolto qualcosa, tu restituiscilo, di Naja Marie Aidt con gli auguri di Irene Ieri

Questo piccolo libro grigio è dolore e poesia.

E’ un libro sconnesso e straziante come può essere la perdita di un figlio, fatto di frammenti, versi, bisbigli e ricordi, in cui la scrittura evolve con il passare del tempo, assume una coerenza e ci racconta qualcosa della necessità di ricomporsi.

E’ un libro a cui stare vicino un poco alla volta ma che tocca corde che appartengono a ognuno e ognuna di noi.

E’ un libro figlio dell’urgenza, un libro pulsante che restituisce vita.

*****

La portalettere, di Francesca Giannone.

Con tanti auguri da Chiara Montoci!

--

--

Sociolab

Siamo un’impresa sociale. Facilitiamo la crescita di comunità e organizzazioni a partire dalle persone. www.sociolab.it