Un territorio che accoglie: prospettive di turismo di comunità a San Casciano dei Bagni
Nel 2023 San Casciano dei Bagni, un Comune di 1500 abitanti nella provincia senese, finisce sulle pagine di tutti i giornali: vengono ritrovati 24 bronzi di epoca etrusca perfettamente conservati, in quello che è stato definito “uno dei ritrovamenti di bronzi più significativi mai avvenuti nella storia del Mediterraneo antico”.
Il ritrovamento eccezionale diventa subito motore di cambiamento per il territorio: viene stabilita l’apertura di un Museo nazionale, cresce l’attenzione — anche internazionale — che porta tanti nuovi visitatori ma soprattutto persone interessate ad investire. In un anno vengono venduti quasi tutti gli appartamenti sfitti, partono i lavori di ristrutturazione di diversi palazzi del centro storico, aprono nuove attività commerciali e case vacanze. La percezione generale è che questo tranquillo borgo della Val di Chiana, famoso per le sue acque termali, stia vivendo un momento di svolta.
In questo contesto fortunato, la sindaca Agnese Carletti ha però una preoccupazione: che questa crescita legata al turismo non porti benefici diffusi per la cittadinanza e possa intaccare l’autenticità del borgo, abbassando la qualità della vita di chi lo vive. Ed è così che entriamo in gioco noi, chiamati ad accompagnare il comune nella definizione di strategie per una gestione il più possibile partecipata dello sviluppo turistico del territorio.
Come si partecipa attivamente allo sviluppo turistico di un territorio in modo collettivo? Come orientare la crescita locale in modo che abbia ricadute in primis sulla comunità che lo vive?
Questa è la sfida che molti territori sono chiamati ad affrontare e per cui non esistono strade predefinite da percorrere. L’approccio che stiamo adottando, insieme al Comune e a Regione Toscana, è quello del turismo di comunità, ovvero una forma di produzione turistica che vede la comunità territoriale progettare e gestire parte dell’offerta turistica locale.
E quindi, come si fa? In questo “diario di bordo” proviamo a raccontare il processo mentre ci stiamo dentro, quindi con uno sguardo coinvolto, sicuramente non obiettivo, ma partecipe e curioso. Ci saranno dei passi falsi, sorprese e forse dei colpi di scena, speriamo sia un bel viaggio.
Diario di bordo — primo trimestre
La visione
Nella nostra navigazione — su acque termali, ça va sans dire — ci siamo date come primo obiettivo quello di co-costruire con la comunità una visione condivisa sul futuro del Comune. L’ambizione dell’amministrazione era chiara, la nostra pure, ma eravamo sicure che la cittadinanza condividesse questo scenario di un’accoglienza comunitaria, di sforzi e di responsabilità collettivi?
In un percorso di questo tipo abbiamo deciso di non dare nulla per scontato, così ci siamo immerse nella realtà sancascianese facendo interviste, focus group, chiacchierando con commercianti e albergatori, per capire in quale contesto di relazioni, aspirazioni, interessi ci stavamo muovendo. Poi, un evento pubblico di presentazione del progetto, con tavoli di lavoro per condividere dubbi e preoccupazioni, entusiasmi e aspirazioni. Dal confronto è emerso lo scenario del futuro migliore possibile per il territorio di San Casciano dei Bagni, un prospetto ideale che però restituisce nel suo insieme una chiara direzione da perseguire per un futuro possibile. Il sogno collettivo è quello di una comunità in grado di accogliere il cambiamento e cogliere le opportunità che si sono presentate senza snaturarsi, che riesce a valorizzare le ricchezze del territorio e a metterle a sistema tra loro e con le comunità vicine, diventando un luogo in grado di offrire ai suoi abitanti opportunità di lavoro e di impresa e di attrarre nuovi residenti.
Per raggiungere questo futuro possibile, è indispensabile per gli operatori dell’accoglienza turistica dotarsi di spazi e tempi dedicati per ragionare insieme e costruire iniziative integrate di promozione del territorio. Nasce così la prima azione del progetto: la creazione di un gruppo di lavoro — facilitato ed accompagnato da noi — di portatori di interesse che possa lavorare insieme nei prossimi mesi.
Non è un percorso di partecipazione in un comune toscano se non ci sono peculiarità legate alle frazioni, con prodotti locali da valorizzare e specificità di cui tenere conto. Così, di accordo con la Sindaca, decidiamo di realizzare altri due incontri pubblici ma stavolta dedicati alle due frazioni principali, Celle sul Rigo e Palazzone, per esplorare come mettere a terra questo “futuro possibile” sul territorio esteso in due frazioni distanti diversi km dal centro sancascianese.
Celle sul Rigo è conosciuta per l’eccellenza dei suoi pici a marchio registrato, mentre Palazzone è nota per la qualità della sua produzione di vino, con le rispettive sagre che attraggono migliaia di visitatori. Possono essere le eccellenze enogastronomiche un traino per lo sviluppo turistico con un approccio comunitario? Se si, come si fa? Se no, come si fa ad immaginare nuove attività che non si sono mai sperimentate sul campo?
Queste sono alcune delle domande che ci siamo fatte con gli abitanti di Celle sul Rigo e di Palazzone, pensando a come la crescita di San Casciano possa portare un impatto positivo anche nelle sue frazioni.
Vi diremo di più nelle prossime puntate!